Le tipiche porte scorrevoli giapponesi hanno il nome di fusuma: sono dei pannelli rettangolari con il lato lungo in verticale. La misura dei fusuma è generalmente 90×180 cm, la stessa dei tatami. I fusuma sono nello specifico per l’interno dell’abitazione. Sopra un’anima di legno, questi pannelli possono mostrare cartone, carta di riso o tessuto. Il bordo in legno può essere in colori naturali oppure laccato nero. Anche le maniglie sono spesso degli oggetti di grande bellezza artigianale.
Originariamente la superficie esterna veniva dipinta e le scene più diffuse erano quelle naturali di paesaggi montani, foreste o animali.
A giorni nostri, il materiale più utilizzato è la carta di riso bianca. Non mancano i soggetti stampati con le tecniche industriali, che riportano i temi cari all’arte giapponese. Si va dai ventagli alle foglie autunnali, agli immancabili ciliegi in fiore, alle forme geometriche stilizzate.
I fusuma scorrono su dei binari in legno: quello superiore è il kamoi, quello inferiore si chiama shikii, cioè soglia. Oltre a separare gli ambienti, i fusuma fanno anche da ante per armadi a muro e cabine armadio. In questo modo si crea uniformità tra porte e mobilio.
Le porte che separano l’interno dall’esterno si chiamano shoji. Oggi sono delle grate in legno con sopra applicata della carta per filtrare la luce; una volta erano tavole di legno pieno ricoperte di carta decorata. Oltre che per separare l’interno dall’esterno, gli shoji servivano per isolarsi e creare un angolo intimo, non valicabile da ospiti. In occidente è più comune trovare degli shoji che assolvano quest’ultima funzione, ovvero quella di paravento.
Guida all’acquisto:
Su Viverezen è possibile trovare degli Shoji con il bordo in legno naturale oppure nero.
Le ante scorrevoli in stile Shoji, create sul modello delle finestre in carta di riso, sono più leggere dei tradizionali fusuma e possono avere riquadri interni di diverse dimensioni.