Cornici e pedane
I letti giapponesi più semplici sono cornici in legno da poggiare attorno al perimetro dei tatami. A meno che l’isola non venga utilizzata per fare ginnastica, l’utilizzo delle cornici è principalmente estetico: è il peso del materasso e dei tatami stessi a far sì che questi ultimi non si spostino. Ad ogni modo la cornice in legno è una scelta che, senza grossi costi aggiuntivi, dà ai tatami un tocco di classe in più.
Se sui tatami poggiati a terra è possibile camminare o fare attività fisica, lo stesso non si può dire dei letti a pedana. In compenso le pedane forniscono una maggiore areazione. I tatami hanno un’altezza massima di 6 cm, i letti giapponesi a pedana sono alti circa 10 cm e garantiscono che ci sia sempre qualche centimetro tra stuoie e pavimento. Se poi non volete o non potete utilizzare il tatami, è possibile mettere il futon o il materasso direttamente sulle doghe. Questa soluzione è particolarmente consigliata a chi volesse prendere un materasso in lattice, che non si può adoperare con i tatami.
Letti bassi e con testata
I letti bassi vanno dai venti ai trenta centimetri. In questo modo è possibile avere un letto giapponese senza creare troppi problemi per la pulizia della stanza o per alzarsi dal letto. Si può scegliere tra diversi modelli, ma tutti hanno una cosa in comune: che sia grazie ad un piede massiccio, a un dettaglio di incastro o a un bordo letto molto largo, il protagonista è il legno.
Per quel che riguarda le testate, infine: i letti giapponesi spesso ne sono privi ma si possono abbinare delle testiere tessili da appendere al muro. Non mancano comunque i modelli forniti di testata lignea. I più particolari sono i letti con un disegno che ricorda i Torii dei templi shintoisti.